Cosa trovo in questo blog ?

Questo blog è uno spazio dedicato all'informazione quotidiana, al confronto, al dialogo.

Le argomentazioni che nasceranno su ogni post/articolo dovranno essere aperte e costruttive (evitiamo dunque fanatismi di ogni sorta, men che meno politici).

Amo il contatto con le persone, ascoltare pareri e ideali pure diversi dai miei; il tutto per me gira intorno alla parola e all'inchiostro, dei quali un giorno vorrei fare unici strumenti del mio mestiere.

Ho aperto di recente un profilo twitter che aggiorno con le fonti in tempo reale, dalle quali attingo di solito per fare il resoconto del giorno.
Usualmente scrivo un breve epilogo (con i relativi link per siti e altro materiale) su quel, che dal mio punto di vista e/o da quello dei maggiori media, è stata la giornata.

E' ovvio, ho le mie simpatie e sicuramente tra i siti che consulto non troverete materiale di Belpietro o di Feltri, ma spesso una notizia grezza, meno infiocchettata, ma più diretta e genuina.
Il compito del giornalista non è quello del poeta lucreziano - addolcirvi le labbra col miele prima di prendere la medicina - ma di coinvolgere emozionalmente il lettore nella questione trattata, senza distorcerla, rendendola semplicemente più scorrevole e fluida rispetto alla lettura di un "telegramma" Ansa.

Libero spazio alle idee, ai pensieri, ai sogni, ai progetti, che a tutti noi - giovani in particolare - vengono reclusi!


giovedì 1 dicembre 2011

dall'idealismo a un concreto realismo ?

Il problema è generico ed ha radici profonde, azzarderei antiche: con lo sviluppo delle Rivoluzioni Industriali si è avviato; si è interrotto per un ventennio di sanguinarie e impietose dittature; si è riavviato col Boom economico.

Assieme alla gran bella parola "sviluppo", quindi, la "decadenza" è seguita parallela: dei valori, della cultura, dell'amore per la vita nel suo senso più ampio e intenso.
L'ottimismo appare qualcosa di perverso, idiota come quello del Candido di Voltaire. Il pessimismo è latente, emerge in qualche discorso, e per il resto rimane dentro le buste paghe e si traduce in rassegnazione nel cuore degli italiani. O meglio, dei terrestri.
Il riformismo si manifesta come la via più blanda, e non per questo meno efficace, per rovesciare un sistema avariato, rattoppato maldestramente dalla crisi del '29 e che continua come da previsione marxista - bisogna ammetterlo - a collassare, tenuto in vita da macchine attivate e volute dai potenti: la Finanza, che ha nell'anima i numeri, nella testa i grafici. Beh, la pratica si è sostituita all'astratto fumo teorico dei valori; dall'idealismo a un concreto realismo?
Io credo che per far meglio si deve guardare in alto, trovare ispirazione, qualcosa a cui tendere: i valori sono perfetti, noi non lo siamo, ma fino a qualche decennio fa almeno qualcuno ci provava, e di conseguenza compiva grandi e utili azioni. Dovremmo trovare un compromesso, che sposi la praticità dei numeri con la buona volontà di chi crede che sia possibile plasmare un sistema meno arido, dove tutti sono chiamati a partecipare, e non solo chi detiene il potere.

Ma dal momento che, chi ha lo scettro in mano trae solo benefici (o soldi) dalla corruzione di questa marcia struttura, è l'unico in grado di staccare la spina, come possiamo sperare in qualche vero cambiamento?

consiglio come carrellata:

Ilda Boccassini e le sue indagini

Stasera Servizio Pubblico!

Intervento blog di Gomez


Nessun commento:

Posta un commento

" Quando un'anima nasce in questo paese le vengono gettate delle reti per impedire che fugga. Tu mi parli di religione, lingua e nazionalità: io cercherò di fuggire da quelle reti ".

J.Joyce, Dedalus